Epistemologia
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may find here some old research program at the end of the
Nineties and at the beginning of 2000
Main lines of Epistemology Research programs:
– Aspects
of
Metaphysics and General Methodology and Philosophy of Science
(Michele Marsonet, Cristina Amoretti)
– Epistemology end Feminist Philosophy
(Nicla Vassallo e Cristina Amoretti)
– Logic, History of logic and Teaching application
(Dario Palladino)
– Philosophy of Mind and teaching application
(Luisa Montecucco)
– Computation and application of Logic to Natural Language
Processing
(Marcello Frixione, Daniele Porello)
– The Semantic-Pragmatic boundary and Philosophy of language
(Carlo Penco, Massimiliano Vignolo)
1. filosofia della scienza ed epistemologia - MURST
2. filosofia del linguaggio e scienze cognitive - MURST
3. competenza semantica e senso comune - CNR
4. applicazione dei modelli logici nell'epistemologia - CNR
1. Ricerca Nazionale MURST 97-99 - filosofia della scienza ed epistemologia
COMUNICAZIONE, INTERSOGGETTIVITA' E REALISMO SCIENTIFICO
coordinatore Michel Marsonet (con E. Agazzi, D. Palladino et alia)
(partecipa alla ricerca coordinata da Carlo Cellucci (Universita' di Roma I "La Sapienza") su: MODELLI LOGICI ED EPISTEMOLOGICI DELLA COMUNICAZIONE E DELL'INTERAZIONE, in collaborazione con le universita' di Roma III (Vito Michele Abrusci), Roma Luiss (Dario Antiseri), Salerno (Roberto Cordeschi), Cagliari (Silvano Tagliagambe), Genova (Michele Marsonet), Cosenza (Angelo M. Petroni).
Descrizione del programma di ricerca
Il programma si propone di evidenziare come le proposte di alcuni autori contemporanei (ad es. W. Sellars e W.V. Quine) che svalutano l'immagine del mondo del senso comune a favore di quella scientifica e, per converso, le tesi di altri autori (ad es. D. Davidson e R. Rorty) che sopravvalutano l'immagine del mondo del senso comune a scapito di quella scientifica, non rendono giustizia alla complessita' del reale. Si intende quindi dimostrare che esiste una discrasia tra realtà in quanto tale e realtà accessibile al soggetto.
1997-1998
1998-1999
Descrizione del programma nelle sue linee teoriche generali:
L'unità di ricerca genovese, inserita nel programma nazionale "Modelli logici ed epistemologici della comunicazione e dell'interazione", si occuperà dei rapporti tra comunicazione, intersoggettività e realismo scientifico. Si è spesso affermato nel pensiero contemporaneo che la visione scientifica del mondo è destinata, almeno a lungo termine, a sostituire l'immagine del mondo del senso comune. E' stata, questa, la posizione sostenuta da Wilfrid Sellars nel celebre saggio "Philosophy and the Scientific Image of Man" e in altre sue opere. D'altro canto la tesi di Quine dell'indeterminazione della traduzione radicale comporta l'impossibilità di stabilire, almeno in senso assoluto, di che cosa effettivamente parla una teoria scientifica; il linguaggio ordinario è in questo senso presupposto, e l'edificio speculativo della scienza non può essere visto come una forma di conoscenza che possa del tutto prescindere dal linguaggio usato nella vita quotidiana. In seguito molti autori hanno proceduto a rivalutare il senso comune, negando che si possa parlare di reale alternatività tra l'immagine da esso proposta e quella scientifica. Davidson, ad esempio, nel sostenere che il concetto di verità oggettiva sorge soltanto in ambito comunicativo, afferma che la comunicazione è la base cui ricondurre non soltanto l'oggettività, ma anche la soggettività e l'intersoggettività. Il rischio è che simili proposte conducano as una sostanziale sottovalutazione dell'impresa scientifica. Scopo della ricerca è indagare in modo sistematico questo punto, rilevando che la scienza, pur non essendo l'unico paradigma della conoscenza, svolge un ruolo essenziale perché (1) ci fa comprendere che il mondo può essere diverso dall'imagine che di esso ci fornisce il senso comune, e (2) apre l'accesso a dimensioni del reale che ci erano prima ignote, mettendo in dubbio la tesi - oggi assai diffusa - dell'identità tra la realtà e la nostra cornice concettuale di riferimento. A differenza di quanto asserito da autori dei nostri giorni (Putnam, Goodman, ecc.) non è corretto assimilare realtà in quanto tale e "realtà per noi", poiché ciò porta a concludere che non esiste alcun livello del reale inaccessibile alle nostre capacità cognitive. Si intende inoltre sottolineare che la strumentazione logico-formale gioca in questo contesto un ruolo di fondamentale importanza, consentendo di raggiungere risultati migliori di quelli ottenibili con l'adozione di modelli (ad es. quello ermeneutico) che rifiutano esplicitamente l'utilizzazione delle tecniche logiche.
Obiettivi specifici del programma: 1. Organizzazione di un workshop permanente di interscambio tra filosofi della scienza, logici e storici della scienza. 2. Pubblicazioni di articoli e monografie su: - tematiche relative al problema del realismo scietifico. - tematiche relative ai rapporti tra comunicazione e intersoggettività.
2. Ricerca Nazionale MURST 97-99 - filosofia del linguaggio e scienze cognitive:
Coordinatore: Carlo Penco (con L. Montecucco, P.A.Rossi, A. Papone et alia)
FILOSOFIA ANALITICA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE: SEMANTICHE PROCEDURALI E RAGIONAMENTO CONTESTUALE
(partecipa alla ricerca coordinata da Diego Marconi su: FILOSOFIA ANALITICA STORIA, TENDENZE, PROBLEMI ATTUALI, in collaborazione con le università di Bologna (Paolo Leonardi), Cagliari (Marco Santambrogio), Firenze (Alberto Peruzzi), Genova (Carlo Penco), Padova (Ernesto Napoli), Roma III (Rosaria Egidi), Siena (Gabriele Usberti), Torino (Carla Bazzanella), Torino-Vercelli (Diego Marconi), Trieste (Marina Sbisa).
Descrizione del Programma di Ricerca
Il programma si propone di evidenziare le connessioni teoriche tra le idee guida della filosofia analitica (da Frege in poi) e gli sviluppi dell'I.A. con particolare riferimento alle logiche intensionali, alle semantiche procedurali e al ragionamento contestuale.
1997-1998
1998-1999
Descrizione del programma nelle sue linee teoriche generali:
Il presente progetto vuole individuare le possibili interrelazioni tra la filosofia analitica e l'Intelligenza Artificiale. La ricerca si inserisce quindi nel contesto delle attuali ricerche interdisciplinari sulla trattazione formalizzata (e non) del linguaggio naturale, in linguistica, logica, intelligenza artificiale e scienze cognitive in generale. La prospettiva è quella di utilizzare gli strumenti concettuali della filosofia analitica per affrontare alcuni dei problemi di frontiera della Intelligenza Artificiale e in particolare l problema della rappresentazione del ragionamento di senso comunque o ragionamento incerto. In anni recenti, una attenzione particolare è stata dedicata alla rappresentazione del ragionamento di senso comune, che pone ostacoli apparentemente insormontabili per il trattamento fatto nei termini della logica matematica classica. Diversi formalismi, dalle logiche della circumscription (Mc Carthy) alle logiche probabilistiche (Kyburg), hanno affrontato questo tipo di problemi. Che tipo di rappresentazione sono queste? Non sono certo rappresentazioni che pretendono di avere un valore simulativo dei processi mentali, ma sono pur sempre una rappresentazione della capacità inferenziale effettiva, del ragionamento di senso comune, della comprensione di un parlante intesa come capacitö pratica di interagire con una base di conoscenza. Il progetto prende spunto da questa osservazione per cercare di isolare ed evidenziare nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale una strategia di ricerca che si ricollega idealmente alle tematiche della filosofia analitica nelle sue linee di ricerca fondamentali (in particolare gli autori di orientamento fregeano).
Si individuano quattro domande di fondo e altrettante strategie di risposta:
(1) quali paradigmi emergenti possono offrire una prospettiva di chiarificazione al problema della rappresentazione del ragionamento (e in generale alla rappresentazione della conoscenza) in una prospettiva non necessariamente legata alla psicologia? Tra questi risultano particolarmente stimolanti le semantiche procedurali, (Johnson-Laird, Woods) a partire dalla quali è forse possibile ridefinire il concetto generale di "significato" come 'procedura', ricollegandosi a tradizioni consolidate nella filosofia analitica contemporanea (le interpretazioni di Frege date da Dummett e Prawitz).
(2) Il ragionamento di senso comune si basa sulla competenza semantica (v. Marconi ), e in particolare sulla competenza inferenziale, capacitö di elaborare connessioni tra concetti (aspetti di competenza referenziale possono essere sviluppati nell'ambito della discussione sulle procedure di cui al punto 1). Normalmente la competenza inferenziale viene trattata con reti semantiche e, in linea di massima, le reti semantiche sono traducibili in insiemi di postulati di significato. Basta una rappresentazione a reti semantiche o a insiemi di postulati di significato? Le ricerche delle logiche non monot÷ne o probabilistiche possono dare un aiuto a chiarire gli aspetti più problematici della competenza inferenziale? Si suggerisce la possibilitö di estendere l'uso delle formalizzazioni del ragionamento contestuale (McCarthy, Giunchiglia ) al trattamento di questo livello di generalitö.
(3) Il ragionamento riguarda non solo contenuti, ma anche tipi di azione linguistica possibile. A quale livello è depositata questa competenza e quale formalizzazione possibile riesce a darne una rappresentazione? Una tradizione della filosofia analitica (quella degli 'atti linguistici', a partire da Austin e Searle) si è scontrata con questo problema che oggi è di particolare rilevanza per le Scienze Cognitive e gli sviluppi della linguistica computazionale. Alcuni tentativi di formalizzazione degli atti linguistici (come quello di Dalla Pozza e Garola 1995) potranno fornire utili strumenti in tal senso.
(4) A anni di distanza dalla rivoluzione chomskiana, e di fronte alle nuove pretese, in questo contesto, delle ricerche sul Connessionismo, in che modo ha senso oggi parlare di "innatismo"? Fino a che punto la le strutture razionali e la capacitö di ragionare è qualcosa di innato? Un confronto con il Connessionismo, che resta per molti aspetti un controaltare alla strategia di ricerca in I.A. aiuterö la chiarificazione delle differenze di ambiti e scopi. Da una parte lo studio dell'innatismo deve venir affrontato a livello di strutture forse più generali di quelle strettamente sintattiche (vedi ad es. le critiche di Bruner a Chomsky); dall'altro la rappresentazione in I.A. non deve necessariamente impegnarsi sulla risposta alla domanda sull'innatismo, perch* ha come obiettivo la costruzione di strutture di ragionamento e pensiero socialmente condivise e dipendenti da contesti particolari. Ma una discussione sull'innatismo potrebbe comunque imporre restrizioni al tipo di rappresentazioni proposte.
Bibliografia essenziale
3. PROGETTO CNR COORDINATO da PAOLO LEONARDI MENTE LINGUAGGIO COMPRENSIONE
COMPETENZA SEMANTICA: RAPPRESENTARE IL RAGIONAMENTO DI SENSO COMUNE - Coordinatore locale (Genova) Carlo Penco (con L. Montecucco, P.A.Rossi, A. Papone et alia)
PROGRAMMA SCIENTIFICO
E* possibile una rappresentazione della comprensione che, pur rispettando le specifiche competenze di psicologi e linguisti, non sia una rappresentazione dei processimentali? Alle spalle di questa domanda si può individuare un tentativo di dare una applicazione alla strategia delle Ricerche Filosofiche di Wittgenstein, e del suo antipsicologismo.. A ben vedere, l*antipsicologisamo è sempre stato una costante della semantica di ispirazione logica (da Frege alle semantiche modellistiche di Kripke, Montague, Hintikka); le difficoltà della rappresentazione dei contesti di credenza ha messo in crisi aspetti del paradigma modellistico in semantica e ha aiutato a differenziare il problema della rappresentazione della struttura generale dell*inferenza da quello del contenuto del lessico. Ma tale distinzione rischia di porre uno steccato tra diversi tipi di rappresentazione del significato e della comprensione: da una parte quella della semantica logica, dall*altra quella della semantica a carattere lessicale. Il presente progetto è individuare le possibili interrelazioni tra le due componenti. La ricerca si inserisce quindi nel contesto delle attuali ricerche interdisciplinari sulla trattazione formalizzata (e non) del linguaggio naturale, in linguistica, logica, intelligenza artificiale e scienze cognitive in generale. La prospettiva é quella di utilizzare gli strumenti concettuali della filosofia analitica per affrontare il problema della competenza semantica; con questo termine si intendono le diverse componenti della competenza (linguistica) rispondenti a diversi livelli in cui si suddivide lo studio del significato linguistico, o semantica: l'analisi del lessico, la componente strutturale e il problema del riferimento. Tradizionalmente i primi due livelli sono stati trattati rispettivamente dalla linguistica e dalla logica. A livello teorico molto é stato fatto anche nel campo del terzo problema in logica e filosofia del linguaggio. Questi campi vengono inoltre affrontati con nuovi metodi in Intelligenza Artificiale. e nelle Scienze Cognitive. In anni recenti, una attenzione particolare è stata dedicata alla rappresentazione del ragionamento di senso comune, che pone ostacoli apparentemente insormontabili per il trattamento fatto nei termini della logica matematica classica. Diversi formalismi, dalle logiche della circumscription (Mc Carthuy) alle logiche probabilistiche (Kyburg), hanno affrontato questo tipo di problemi. Che tipo di rappresentazione sono queste? Non sono certo rappresentazioni che pretendono di avere un valore simulativo dei processi mentali, ma sono pur sempre una rappresentazione della capacità inferenziale effettiva, del ragionamento di senso comune, della comprensione di un parlante intesa come capacità pratica di interagire con una base di conoscenza. Il progetto prende spunto da questa osservazione per cercare di isolare ed evidenziare nell*ambtito dell*Intelligenza Artificiale una strategia di ricercha che si ricollega idealmente a quegli aspetti dell*antipsicologismo wittgensteiniano cui abbiamo accennato all*inizio.
Gli OBIETTIVI della ricerca sono quelli di una unificazione di diverse straegie di ricerca in atto nell*Intelligenza Artificiale e in Filosofia del Linguaggio all*interno di un paradigma unificante. La ricerca di pardigmi unificanti è alla base della ricerca scientifica e la frammentazione in atto, che è simbolo di vivacità della ricerca, rischia di far perdere quantità di tempo di lavoro, pur avendo a disposizione già diversi strumenti concettuali, lasciati in disparte perché ancora privi di un contesto unificante in cui funzionare. Questo lavoro dovrebbe portare a: - seminari interdisciplinari - libri e articoli scientifici - software (con riferimento a sviluppi del Contextual Reasoning in GETFOL
Le ARTICOLAZIONi della ricerca riguardano alcuni dei problemi principali che si pongono di fronte all'obiettivo di fondo: (1) quali paradigmi emergenti possono offrire una prospettiva di chiarificazione all'idea di comprensione intesa in senso non psicologistico? Tra questi risultano particolarmente stimolanti le semantiche procedurali, a partire dalla quali é forse possibile ridefinire il concetto generale di "significato" come procedura, ricollegandosi a tradizioni consolidate nella filosofia analitica contemporanea (Dummett, Prawitz). (2) La competenza è in gran parte competenza inferenzaiale. Normalmente viene trattata con reti semantiche e, in linea di massima, le reti semantiche sono traducibili in insiemi di postulati di significato. Basta una rappresentazione a reti semantiche o a insiemi di postuilati di signiticato? Le ricerche delle liogiche non monotòne o probabilistiche possono dare un aiuto a chiarire gli aspetti più problematici della comptetenza inferenziale? (3a) la competenza semantica non é solo competenza di contenuti, ma anche competenza di tipi di azione linguistica possibile. A quale livello é depositata questa competenza e quale formalizzazione possibile riesce a darne una rappresentazione? Una tradizione della filosofia analitica (da Austin a Searle) si é scontrata con questo problema che oggi é di particolare rilevanza per le Scienze Cognitive e gli sviluppi della linguistica computazionale. (3b) Si può parlare di competenza senza tenere presente la capacità di riferirsi a oggetti nel mondo? Si può dare una teoria del significato basandosi solo su simulazioni al computer (o su teorie linguistiche tradizionali) senza toccare il problema del rapporto effettivo con la realtà extralinguistica? Il problema, che tradizionalmente é stato descritto come il problema del contrasto tra Dizionari e Enciclopedie (v.Eco, Marconi, Putnam) diviene quello di analizzare il problema della competenza referenziale come una componente ineliminabile di una analisi semantica effettiva del linguaggio naturale (e vedere quindi le possibilità offerte dalle simulazioni connesse alla robotica e ai sistemi di visione). (3c) A anni di distanza dalla rivoluzione chomskiana, e di fronte alle nuove pretese, in questo contesto, delle ricerche sul Connessionismo, in che modo ha senso oggi parlare di "innatismo"? Fino a che punto la competenza semantica é qualcosa di innato, e quali strategie permettonon un suo migliore e più facile sviluppo?
FASI della ricerca: nel corso del primo anno si sono svolti incontri di discussione e sono state elaborate le strategie di lavoro e la divisione dei temi proposti. Nel secondo anno si sono confrontati i risultati delle diverse unità operative delle diverse Università e si è cercata una prospettiva in parte unificante i diversi risultati. Nel terzo anno si giungerà a una elaborazione complessiva del lavoro svolto, dando espressione ai risultati in forme tangibili (con un Convegno e diverse pubblicazioni sul tema discusso).
4. Ricerca CNR coordinata a livello nazionale dal Prof. Silvano Tagliagambe Titolo del progetto nazionale: NUOVE TENDENZE METODOLOGICHE IN MATEMATICA, INFORMATICA, LOGICA E NELLE SCIENZE EMPIRICHE. Università partecipanti: Università di Roma I "La Sapienza" (Carlo Cellucci), Roma Luiss (Dario Antiseri), Cagliari (Silvano Tagliagambe), Genova (Michele Marsonet), Salerno (Roberto Cordeschi), Bari (Vito M. Abrusci), Siena (Mirella Capozzi), Trento (Sergio Galvan), Cosenza (Angelo M. Petroni).
APPLICAZIONE DEI MODELLI LOGICI NELL'EPISTEMOLOGIA E NELLE SCIENZE Responsabile scientifico: Michele Marsonet - (con E. Agazzi, D. Palladino, et alia)
Programma scientifico
Il gruppo di ricerca di Genova si occupa dei rapporti tra logica e filosofia della scienza con lo scopo di dimostrare la stretta connessione tra i due ambiti d'indagine. La logica matematica, infatti, costituisce uno strumento indispensabile ai fini dell'analisi metodologica delle varie scienze. In questo senso, le tecniche offerte dalla logica formale contemporanea forniscono all'epistemologo l'opportunità di analizzare da un punto di vista rigoroso il linguaggio della disciplina scientifica che rappresenta il suo oggetto di studio.
Il lavoro del gruppo genovese si svilupperà lungo le seguenti direttrici:
(1) Determinare quali risultati si possono raggiungere mediante l'applicazione di modelli logici e delle tecniche logico-formali all'analisi metodologica delle scienze empiriche. E' in questo caso utile un esame approfondito della struttura logica della individuazione sia nei linguaggi scientifici che in quelli naturali. A tal fine, verranno indagati dal punto di vista logico alcuni classici problemi della semantica delle scienze empiriche, con particolare riferimento alla questione del realismo scientifico. Si prenderanno soprattutto in considerazione i lavori di B. van Fraassen. (2) Dimostrare che la strumentazione logico-formale gioca un ruolo essenziale nel modello di spiegazione naturalistico all'interno delle scienze storico-sociali. (3) Analizzare i rapporti tra la logica e l'Intelligenza Artificiale, applicando metodi probabilistici nel settore della rappresentazione della conoscenza in sistemi esperti e chiarendo dal punto di vista storico il contrasto tra Intelligenza Artificiale tradizionale e Connessionismo. (4) Approfondire le tematiche relative ai rapporti tra la logica e l'epistemologia della matematica, esaminando criticamente alcune delle recenti proposte riguardanti tali rapporti come, ad esempio, quella post-empirista.
Le direttrici di ricerca sopra menzionate sono strettamente correlate, e sono articolate in modo da fornire un quadro sufficientemente unitario degli attuali rapporti tra logica e filosofia della scienza.
OBIETTIVI, ARTICOLAZIONI E FASI DELLA RICERCA
Obiettivi della ricerca
Il gruppo di ricerca di Genova si propone di chiarire il ruolo unificante svolto dalle tecniche logico-formali nell'attuale ricerca epistemologica. A tal fine, si intende dimostrare che tali tecniche risultano indispensabili nell'analizzare la semantica delle teorie empiriche e il problema del realismo scientifico, il contrasto tra I.A. tradizionale e modello connessionista, il modello di spiegazione naturalistico nelle scienze storico-sociali, e i problemi posti dall'attuale epistemologia della matematica. Questo lavoro dovrebbe condurre a: - seminari interdisciplinari periodici; - pubblicazioni di volumi e articoli scientifici.
Articolazioni della ricerca
Le articolazioni della ricerca riguardano alcuni dei maggiori problemi che l'epistemologia odierna sta affrontando. In particolare, l'attuale passaggio dal paradigma analitico a quello post-analitico in logica e filosofia della scienza ha indotto alcuni autori (ad es. R. Rorty) a svalutare il ruolo svolto dalla logica formale nella ricerca epistemologica, esaltando altresì quello della retorica e dell'intuizione. Si intende dimostrare che la svolta post-analitica, se perseguita senza le opportune distinzioni, rischia di disperdere il patrimonio della filosofia scientifica del '900. A questo fine, la ricerca si articolerà in una prima fase di raccolta del materiale rilevante, in una seconda fase dedicata all'approfondimento teoretico dei temi indicati nel programma generale, e in una fase conclusiva in cui verranno raccolti i risultati conseguiti.
Fasi della ricerca:
Nel primo anno saranno organizzati seminari per elaborare le strategie di fondo della ricerca. Nel secondo anno verranno posti a confronto i risultati raggiunti dalle unità operative facenti capo a diverse Università. Nel terzo anno verrà elaborato il lavoro complessivamente svolto. Nella prima e seconda fase saranno quindi organizzati seminari periodici, sia interni all'unità genovese sia in collaborazione con i membri delle altre unità componenti il progetto nazionale. Nella terza fase verrà organizzato un Convegno conclusivo, i cui atti raccoglieranno i risultati raggiunti.
2000/2/2
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